La tipologia del nome YHWH

25.06.2013 18:39

Prima di ogni spiegazione bisogna tenere bene in mente il significato tipologico dei numeri. Innanzi tutto; che cosa si intende per «tipo». Un certo numero di versi della Bibbia, (Ebrei 8:5, Ebrei 10:1) parlano così della Legge avendo un’ombra dei futuri beni, non la realtà stessa delle cose ma riferendosi ai sacerdoti dell’Antico Testamento, dice: “i quali ministrano in quel che è figura e ombra delle cose celesti, ricorda che Dio disse a Mosè di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte”. Infine in (I Corinzi 10:11) la parola esempio può essere tradotta «tipo».

La parola “ombra” contiene l’idea della proiezione, e tutte e tre le parole riportate sopra, “ombra, esempio e modello”, contengono l’idea che si vuole esprimere quando si parla di “tipo”. Per dare una definizione appropriata si può dire che, nella Bibbia, un tipo è una persona, un oggetto o un’istituzione

divina designati o istituiti rappresentano o prefigurano persone, cose o eventi futuri. I tipi e i simboli sono in così stretta corrispondenza tra loro, che talvolta è difficile distinguerli e infatti queste due parole vengono usate come sinonimi. Sebbene abbiano il medesimo ruolo fondamentale, tra tipo e simbolo, c’è comunque, una certa differenza: il primo è come un modello o paragone delle cose cui si riferisce e contiene delle verità e delle caratteristiche della cosa reale. Il secondo è un soggetto che rappresenta una verità biblica o l’opera di una Persona divina, in quanto contiene certi elementi e certe caratteristiche che la ricordano.

Di quanto detto, è doveroso spiegare come vengono attribuiti i valori alle lettere dell’alfabeto ebraico che è composto da 22 lettere, in cui le prime nove hanno valore numerico dall’1 al 9, le successive nove servono per le decine dal 10 al 90, le ultime quattro servono per le centinaia dal 100 al 400, secondo lo schema seguente:

Alfabeto ebraico

א       1                 ל        30

ב        2                מ ם*   40

ג        3                 נ ן*    50

ד        4                ס        60

ה         5                 ע       70

ו        6                 פ ף*   80

ז        7                 צ ץ*   90

ח       8               ק        100

ט       9               ר        200

י       10               ש       300

כ ך*   20               ת       400

(* Nota: quando le lettere כ, מ, נ, פ, צ sono scritte in finale di parola, prendono la forma abbreviata: ך, ם, ן, ף, ץ. Naturalmente, dato che l’ebraico si legge da destra verso sinistra, la lettera finale di una parola risulta essere quella all’estrema sinistra).

La creazione si apre con le parole della bibbia che sono; “Nel principio Dio creò i cieli e la terra” e nella creazione l’uomo e parte integrante e particolare, difatti quando Dio creò l’uomo lo fece perfetto e come è scritto; poi Dio disse: Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza” (Genesi 1:26) e l’Eterno Iddio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale, e l’uomo divenne un’anima vivente (Genesi 2:7). E in Giovanni viene ribadito senza ombra di dubbio che la creazione è avvenuta per opera divina e Cristo Gesù quale terza persona della trinità e parte attiva quale parola, come descritto “ Nel principio era la Parola e la Parola era con Dio, e la parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta”. (Giovanni 1:1-3).

Quindi il nome di Dio, l’artefice della creazione, in origine era composto soltanto dal divino tetragramma YHWH (ה ו ה י) [1]. Però gli Ebrei per poter pronunciare il nome di Dio troppo santo per le labbra umane lo sostituirono con Adonay “Signore – Rabbi” (Esodo 23:17). Il nome Yahweh con l’andar del tempo si trasformò in Jehowah, utilizzando le vocali di Adonay, da qui il nome improprio ed impreciso di Geova.

Questo nome è composto con i tre tempi del verbo essere: fui, sono, sarò. Questo nome lo troviamo anche in diverse forme di lode come: Alleluja che significa “lodate YHWH”.

[1] In passato era largamente attestata la trascrizione JHWH, in epoca contemporanea invece, la trascrizione più diffusa è YHWH, dato che il valore consonantico e fonetico che la lettera “J” possiede in diverse lingue neolatine e inglese non corrisponde alla “Iod” ebraica.

 «YHWH  (ה ו ה י) 5+6+5+10 = Tot. valore numerico è 26

 

 

10 = IOD =  י

 5  = HE   = ה

 6  = VAV =  ו

 5  =  HE  = ה

 

 

 

Per uno strano e bizzarro caso! il nome di Dio YHWH posto verticalmente assume la forma del corpo umano. È veramente un caso? Credo proprio di no!

Vi è un rapporto numerico strettissimo tra il numero 26 valore numerico del nome di Dio quale potenza creatrice e l’uomo sua creatura parte integrante della creazione, ed è chiaramente evidente da i seguenti elementi:

  • Il numero delle ossa del piede dell’uomo sono 26;
  • Il numero delle ossa che compongono lo scheletro umano sono 206;
  • il numero di respiri di un uomo in un arco di 24 ore sono 26.000 ca;
  • La galassia e la terra in essa inserita, impiega 26.000 anni ca per compiere un intero cerchio zodiacale o anno cosmico o anno equinoziale » [2].

sservando bene, vediamo come il valore numerico attribuito al nome di Dio, ci dice che il comune intento creativo di Dio abbia agito nella creazione e quindi nella formazione dell’uomo in una perfetta armonia concorde con tutto il creato, in sincronia con tutta la natura, il due e il sei, ovvero 26. Con il numero otto che otteniamo sommando le due unità numeriche (2+6 = 8), identifichiamo Cristo quale uomo e Dio già insito nella Trinitaria opera creatrice e portatrice di grazia e redenzione in favore dell’uomo.

 

 

 

Sentiamoci orgogliosi di appartenere al quel meraviglioso progetto di Dio che ci ha fatti quali figlio di Dio a sua immagine  e somiglianza facendo nostre le parole poetiche scritte in un canto che trova ispirazione in Matteo 24:35; “Terra e ciel passeranno, Monti scompariranno, ma di Dio la parola tutta s’adempirà!”